L’Azienda Olivicola Petrazzuoli, è situata nel comprensorio delle Colline Caiatine, a Ruviano, area d’eccellenza per la produzione di olio extravergine di oliva, rientrante nel progetto delle “Città dell’Olio” e “Olio di Alta Qualità” promosso dall’Unione Europea.
È in questo contesto che l’Azienda Petrazzuoli, si estende su oltre 70.000 mq coltivati esclusivamente ad ulivi, alcuni dei quali secolari, che colorano e profumano il paesaggio. La famiglia Petrazzuoli ha una storia antica, e risale al XII secolo, periodo in cui, il Principe di Capua, affidò la cura dei propri terreni ad alcuni componenti della famiglia Petra, il quale con riconosciuta maestria, iniziarono la produzione dell’olio d’oliva.
L’olio dei Petra, rinomato già all’epoca, contribuì alla modifica del nome della famiglia, da Petra in Petra-zzu-Oli, racchiudendo nel nome, la tradizione olivicola della famiglia per sempre.
In anni più recenti un discendente della famiglia, Giovanni Petrazzuoli, ha recuperato e rilanciato la rinomata produzione olearia, ricollegandosi ad antiche tecniche di coltivazione dell’epoca dei Petra come il “sovescio”, (metodo efficace e naturale per fertilizzare il terreno con l’azoto di leguminose interrate, pratica utilizzata anche in agricoltura biologica) che permette di rispettare la filosofia consolidata di attenzione alla natura e all’ambiente nell’intera filiera dell’olio, e garantisce genuinità e freschezza al prodotto.
Le piante d’olivo sono quindi nutrite e coccolate, come la donna in gravidanza nutre e coccola nel grembo il suo bambino, ottenendo una crescita vigorosa e sana della pianta, e che naturalmente, senza manipolazioni artificiose, donano il loro frutto permettendo la produzione di un alimento prezioso: l’olio extravergine di oliva.
L’olio Fontana Lupo viene prodotto con diverse varietà di oliva, tra cui Caiazzana. Questo tipo di cultivar è presente nell’area circoscritta del territorio che le dà il nome, ovvero Caiazzo, una zona collinare che comprende parte della pianura campana e si estende sino al gruppo montagnoso del Matese. Si tratta di una coltura arcaica, di cui si sono trovate tracce risalenti all’epoca precedente il periodo medievale, grazie a reperti di enormi pietre che presentavano scanalature specifiche per la lavorazione delle olive.
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