Il secondo week end del mese, dal 10 al 12 maggio, ha visto svolgersi nel meraviglioso scenario dell’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Palermo la V edizione di BioDì, la fiera mercato sulle biodiversità alimentari.
L’importante appuntamento è stato organizzato dal dipartimento Saaf di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo e da Idimed, Istituto per la Dieta Mediterranea, mettendo a confronto aziende agroalimentari, produttori e coltivatori agrifood del Mediterraneo, enti pubblici e mondo della ricerca, per promuovere una corretta alimentazione fatta di cibi semplici, rurali e poco trasformati, come quelli tipici della dieta mediterranea.
Il tema per l’edizione 2019 è stato quello delle eccellenze gastronomiche, rappresentate per l’appunto dalle biodiversità alimentari del Parco dei Nebrodi, dell’Etna, dei Sicani, delle Madonie, del Parco fluviale dell’Alcantara, di quello nazionale dell’Isola di Pantelleria, e della riserva di Ustica.
E proprio all’interno dello stand del Parco dei Nebrodi per il settore olivicolo è stata presente la Società agricola Zito con la sua monocultivar santagatese in regime di certificazione biologica, commercializzata in diversi formati. L’oro verde prodotto dall’azienda nebroidea ha infatti suscitato positivi riscontri tra i diecimila mila visitatori della fiera che nel fine settimana palermitano hanno potuto degustarlo e apprezzarlo.
Ulteriore motivo di soddisfazione per l’azienda, rappresentata in questa occasione dai Dott.ri Antonino e Agostino Zito, è stato quando il Prof. Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico congiuntamente alla Dott.ssa Francesca Cerami, direttrice dell’Idimed, hanno selezionato il loro prodotto per un food contest all’insegna dell’eccellenze agroalimentari dei parchi regionali isolani; è così che dalle sapienti mani degli chef del ristorante Amari è nato un piatto davvero eccezionale, subito ribattezzato “la pasta dei parchi”, ovvero delle tagliatelle di farina di timilia al ragù di suino nero dei Nebrodi, con sentore di fungo basilisco delle Madonie, spolverata di pecorino stagionato dei Sicani e immancabilmente, a crudo, un filo d’olio extravergine di oliva Zito.
FONTE: Soc. Agr. Zito
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