L’olio extravergine di oliva è uno dei più importanti componenti della Dieta Mediterranea e per produrlo, sembra lapalissiano, ma servono gli ulivi che però disegnano un paesaggio caratteristico. È proprio questo paesaggio olivicolo che è un patrimonio da proteggere, è stato candidato all’Unesco per essere riconosciuto come bene immateriale italiano. Saranno questi i temi della settima edizione del Girolio d’Italia, il tour dell’extravergine che è partito dalla Liguria e attraverserà tuto il Paese.
Una delle prossime tappe, dal 26 al 28 maggio, sarà a Iseo, in provincia di Brescia, dove si produce un olio sempre più apprezzato da parte dalla comunità italiana dei buongustai. Mentre tutto il comparto è in sofferenza, la produzione italiana ha pagato dazio al clima e a diverse malattie che hanno colpito gli ulivi nel nostro Paese, alcune zone, come quelle dei laghi, stanno proponendo del oli sempre più ricercati dal mercato. «L’olio è elemento che distingue, un comun denominatore del territorio – ha rilevato Gianni Fava, assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia – che caratterizza la promozione territoriale e ci restituisce una valenza economica in precedenza dimenticata. Questa manifestazione concorre al rilancio turistico del lago d’Iseo, ma in genere la fruibilità nei borghi più belli e suggestivi passa necessariamente attorno alla caratterizzazione di un prodotto alimentare, volano anche di riscoperta dell’agricoltura in un’area che noi riteniamo fondamentale».
Saranno tre giorni intensi, ricchi di appuntamenti: saranno oltre 40 gli eventi gratuiti tra mostre, conferenze, concerti, attività sportive, laboratori per i più piccoli e showcooking. Questa tappa lombarda del tour promosso dall’Associazione nazionale Città dell’Olio è l’occasione per rilanciare un territorio attraverso una sua eccellenza. Una scommessa da vincere come sottolinea l’assessore Fava.
«Le produzioni locali e la promozione territoriale è una scommessa che questo territorio sta vincendo – ha spiegato Fava – La Lombardia consuma 23 milioni di olio d’oliva, il valore più alto al mondo, in una regione tradizionalmente votata al consumo di grassi animali, e ne produce circa 800 mila litri. Una sorta di contaminazione alimentare riuscita, positiva: non c’è dubbio che in piccolo si tratti di una forma di globalizzazione. Se riuscissimo a rivalutare i prodotti delle nostre aree anche in termini di consumi interni potremmo avere sviluppi positivi di mercato».
«La città di Iseo è nella rete delle 328 Città dell’Olio italiane dal 2016 – ha commentato Enrico Lupi, presidente delle Città dell’Olio – In poco più di un anno ha dimostrato di voler scommettere sul proprio territorio e sulle proprie eccellenze, creando prestigiose occasioni di visibilità e di promozione come questa. Iseo è un esempio per gli altri Comuni, che invitiamo a partecipare con entusiasmo a questa grande festa dell’olio e a entrare nel novero delle Città dell’Olio lombarde con l’obiettivo di fare sistema e progettare insieme il futuro».
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