L’olio d’oliva farmaco naturale contro il diabete. Il risultato è stabilito da autorevoli studi scientifici e individua un’altra tra le innumerevoli proprietà benefiche dell’oro verde per eccellenza.
Che il consumo di olio d’oliva apportasse notevoli benefici è risaputo e dimostrabile. La novità è che all’elenco delle sue proprietà cosmetiche, curative e nutrizionali, se ne aggiunge una ulteriore e importantissima, utile nel contrastare la patologia diabetica. Secondo la ricerca condotta dalla Società italiana di Diabetologia (Sid) pubblicata su ‘Diabetes Care’, la rivista dei diabetologi americani, l’olio d’oliva riduce l’innalzo della glicemia dopo i pasti, fattore potenzialmente dannoso per il sistema cardio-circolatorio. Condire gli alimenti con olio d’oliva, si rivela dunque una volta in più come uno stratagemma per combattere i malanni anche a tavola.
Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno arruolato 13 pazienti (8 donne e 5 uomini) con diabete di tipo 1, tutti in trattamento con una pompa da insulina e sottoposti a monitoraggio continuo della glicemia con un sensore portatile. I partecipanti sono stati invitati a consumare una serie di pasti con la medesima quantità di carboidrati ma costituiti da pasta e lenticchie, pane integrale e mela (a basso indice glicemico) oppure riso, pane bianco e banana (ad alto indice glicemico). Entrambi i tipi di pasto sono stati somministrati ai pazienti in tre diverse “declinazioni” relativamente al contenuto di grassi: poveri di grassi, pasto ricco di grassi saturi (burro), pasto ricco di grassi monoinsaturi (olio extravergine d’oliva, EVOO). Come atteso, i pasti ad alto indice glicemico hanno determinato un aumento della glicemia maggiore e più immediato rispetto a quelli a basso indice glicemico. Tuttavia, nell’ambito dei pasti ad alto indice glicemico, l’aggiunta di olio d’oliva extravergine ha attenuato il picco di glicemia post-prandiale osservato sia con il pasto con burro che con quello a basso contenuto di grassi. A parità di consumo di carboidrati, anche ad alto indice glicemico, quali pane e pasta, con l’aggiunta di tre cucchiai di olio extravergine di oliva, il livello di glicemia si mantiene nei limiti consentiti, senza dover aumentare la dose di insulina. Il merito è dei polifenoli, sostanze antiossidanti che conferiscono all’olio di oliva la sua inconfondibile colorazione e il suo profumo intenso. Sono loro a rallentare l’assorbimento dei carboidrati nell’intestino e di conseguenza ad abbassare la glicemia dopo il pasto. Via libera, quindi, all’olio d’oliva, purché di origine controllata.
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