Olitaly, l’expo dell’«oro verde»

l'Expo dell'oro verde

Quanto vale un sogno? Quanto un’idea?

Anno 2000: Claudio Angiolelli, grafico pubblicitario e gestore di siti, scopre Vinitaly. «Perché non Olitaly?» si chiede e tutto ha inizio. Dopo una campagna di denuncia su oli cattivi, la svolta: Olitaly. Piattaforma nazionale per far conoscere i produttori di olio e metterli in contatto con i mercati.

Si aggiungono Sebastian Limata, agronomo, e Tecla Ruggiero, presidente dell’Associazione Olitaly, nata a sostegno della piattaforma.

«In Italia importiamo tantissimo olio dall’estero, perché non si è informati sulla produzione locale, di qualità. Manca la comunicazione tra produttore e consumatore» puntualizza Limata.

«La nostra idea è di mappare tutti i produttori sul territorio nazionale- spiega Angiolelli -Olitaly vuole creare una rete tra cliente e popolazione ed i singoli produttori, anche poco conosciuti».

Le aziende vengono contattate ed invitate a far parte, a titolo gratuito, della piattaforma, previa comunicazione della storia aziendale e delle analisi del prodotto.

«Il passo successivo – continua – è permettere la tracciabilità, non tanto dell’olio, prodotto finito, ma del terreno di coltivazione. C’è, inoltre, l’idea di realizzare un marchio comunitario, di qualità, da applicare sulla bottiglia, quale garanzia di monitoraggio».

«Ciò che è stato fatto col vino, si può fare anche con l’olio -riprende Limata -realizzeremo l’Olitaly su ispirazione del Vinitaly».

L’evento, programmato per maggio 2020, sarà costituito da tre giorni dedicati all’olio ad ampio raggio, con presenza di produttori oleari locali e regionali, di professionisti, curiosi ed appassionati e di padiglioni dedicati ai produttori di macchinari di trasformazione, alle tipologie di estrazione, alla cosmesi, alla medicina, all’estetica, alla pulizia. Olitaly prevederà congressi con tavole rotonde, mini corsi per assaggiatori e di avvicinamento all’olio, un concorso fotografico e lezioni sulla coltivazione. L’evento contemplerà pacchetti turistici per visitatori ed espositori, permettendo loro di conoscere storia e bellezze del luogo.

«Dobbiamo crescere – riprende Angiolelli – partendo in piccolo, con la speranza che gli enti possano contribuire al progetto. I produttori, inoltre, sono quasi tutti consorziati: imbottigliare olio è una vendita d’immagine e sembra che in Italia siamo incapaci di proporci ai paesi esteri. Con Olitaly vogliamo valorizzare i nostri prodotti e dare voce ai contadini. Quando siamo partiti con l’idea della mappatura non sapevano se potesse andare o meno. A distanza di circa un anno abbiamo mappato già 200 aziende».

«Oggi è un anno che abbiamo lanciato la mappatura e da qui ad un anno ci sarà l’evento- conclude Ruggiero, -l’assurdo è che abbiamo ricevuto risposta soprattutto da fuori. Sul locale abbiamo mappato pochissimo».

«Il nostro territorio non ci appoggia – conclude Angiolelli -mezza Italia aderisce ad un progetto nato in Campania e la Campania non aderisce. Per molti è impensabile che al sud nasca una cosa del genere».

Fonte: Il Mattino, 28/03/2019

Scritto da Sabrina Goglia

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