La mappatura ha dunque l’obiettivo di raccontare la storia delle aziende olearie italiane, creando empatia tra produttore e consumatore
E’ il portale “Olitaly.it” (nato da un’idea sannita, come la terra in cui nascono ottimi oli) che lancia una mappatura dei piccoli e medi produttori di olio a livello nazionale. La mappatura ha l’obiettivo di raccontare la storia delle aziende olearie italiane, creando empatia tra produttore e consumatore, e permettendo un confronto gustoso e trasparente, perno di una rete di relazioni che impreziosiscono la tavola, la storia e la cultura agricola.
Ai produttori che intendono partecipare, gratuitamente, alla mappatura, è richiesto di riempire un format online con le informazioni di base sull’azienda e sulla zona di produzione del proprio olio, ed eventualmente di raccontare aneddoti e curiosità sul proprio lavoro.
“Una maggiore conoscenza del mondo dell’olio d’oliva e dei suoi protagonisti – notano gli animatori di Olitaly – è fondamentale per adottare consumi più salutari e sostenibili per l’ambiente che, con le sue energie, i suoi respiri e la sua biodiversità, è il primo vero artefice di un olio di qualità”.
Ma che cos’è Olitaly : una guida a 360 gradi al mondo dell’olio d’oliva, un portale per entrare tra gli oliveti italiani e conoscerne i custodi. Un luogo d’incontro, di confronto, di narrazione e promozione di una realtà intimamente legata alla coltura e alla cultura di un territorio, ai suoi respiri, profumi e sapori. Nasce come portale di riferimento dell’olio d’oliva dei piccoli e medi produttori, lontano dai compromessi della grande distribuzione. Racconta storie di maestri della terra e paesaggi resistenti.
Coltiva l’attenzione per una tradizione mediterranea millenaria e la curiosità per le nuove idee, puntando a predisporre strumenti innovativi per la comunicazione, la trasparenza e la tracciabilità digitale dell’olio d’oliva, per consentire un dialogo quanto più diretto e genuino tra produttore e consumatore. Un impegno che mira a sostenere le realtà produttive virtuose e a promuovere consumi e stili di vita salutari per l’uomo e l’ambiente. Nella consapevolezza che l’oliveto, ecosistema antichissimo che non richiede cure invasive e che difende il paesaggio con la sua sola presenza, rappresenta un luogo di accesso privilegiato al grande tema moderno della sostenibilità.
Fonte: La Repubblica
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