Olitaly, parte la sfida dell’oro verde

la sfida dell'oro verde

Un portale per promuovere l’olio, via alla mappatura delle piccole aziende

Non soltanto il vino canta, anche l’olio canta, sostengono gli animatori del progetto “Olitaly” citando il poeta Pablo Neruda. E lo scopo del portale nato dall’inventiva sannita, e precisamente da quella del creativo vitulanese Claudio Angiolelli, è proprio quello di far parlare l’oro verde, raccontando storie che profumano di olio d’oliva. “L’idea è nata agli inizi del Duemila – spiega Angiolelli – in assonanza, e un pò anche in sfida, con il “Vinitaly” lanciato al Nord, che stava prendendo sempre più piede. “E allora al Sud facciamo l’Olitaly”, mi sono detto acquistando il dominio web, ma l’olio era oggetto di un’attenzione meno intensa, percepito più come un condimento che come un alimento. Nel tempo si è capito di avere tra le mani un vero tesoro, sia da un punto di vista economico che nutrizionale, e abbiamo ricominciato ad accarezzare l’idea di un portale di riferimento per i piccoli e medi produttori, e di una grande fiera proprio qui ne Sannio”. Proprio in questi giorni, il portale ha lanciato una “Mappatura dei piccoli produttori” a livello nazionale, per raccontare la storia delle aziende olearie e creare empatia con il consumatore.
Massima attenzione al made in Italy, al chilometro zero, alla genuinità e alla tracciabilità di un prodotto tanto legato al territorio. “Proprio l’olio – spiegano gli animatori di Olitaly – può essere il centro di nuove forme sostenibili di sviluppo, che guardino oltre la crisi, e lo snodo di una rete di relazioni economiche e conviviali al contempo che impreziosiscono la storia e la cultura agricola”. E se vero che, parafrasando ancora Neruda, l’olio parla attraverso la sua “essenza verde, ricolmo tesoro, che discende dalle sorgenti dell’ulivo”, è pur vero che il canto della natura è spesso sovrastato dal frastuono degli slogan televisivi, da una genuinità più sbandierata che realmente coltivata. L’unicità dei cibi, le particolari qualità che una creatura assume dalla sua terra sono state ribaltate su un meto piano concettuale, in formule pubblicitarie e slogan aziendali.
“Olitaly – spiegano gli animatori del progetto – è nato per ridare il microfono ai maestri della terra e ai paesaggi contadini, al largo dai compromessi della grande distribuzione e anche da una certa retorica delle “eccellenze locali” proposte come costose primizie per palati snob: mangiar bene non è un lusso, è un modo di stare al mondo, un rapporto discambio simbolico tra gli uomini e tra l’uomo e la natura. Non è una sfida tra chi porta in tavola il prodotto più particolare o tra chi propone il costo più basso”. La mappatura dei piccoli produttori nasce anche con l’obiettivo di proporre le scelte giuste in tavola, offrendo alle aziende un importante spazio digitale per raccontare la propria storia e il proprio prodotto. La partecipazione è gratuita, ai produttori è richiesto solo di compilare un format online con le informazioni utili. C’è uno spazio dedicato alle qualità dell’olio (acidità, polifenoli) e uno più narrativo, in cui è possibile soffermarsi su aneddoti e tradizioni familiari. Perché “una maggiore conoscenza del mondo dell’olio doliva e dei suoi protagonisti è fondamentale per adottare consumi più salutari e sostenibili per l’ambiente”.

Fonte: Il Mattino del 25/03/2018

Scritto da Alessandro P. Lombardo

 

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