Una lettera porta alla luce l’ennesima sfaccettatura e stortura nel rapporto con il tappo antirabbocco per l’olio extra vergine di oliva.
Leggiamo dunque quanto scrive Eleonora Tancredi:
Mi chiamo Eleonora Tancredi e sono una biologa occupata nel campo dell’igiene degli alimenti, in particolare sono responsabile qualità e igiene di un’azienda di ristorazione collettiva (scuole e strutture sanitarie assistite) in Toscana. Vorrei condividere con voi un episodio accadutoci con l’utilizzo di bottiglie di olio extravergine d’oliva. Qualche mese fa abbiamo ricevuto un reclamo da parte di una struttura sanitaria assistita, nel quale si denunciava la presenza di una biglia di vetro all’interno di una salsa per il condimento del primo piatto. Abbiamo attivato l’iter per la gestione di questa non conformità e siamo riusciti a capire che la biglia derivava dal sistema anti rabbocco della bottiglia di olio extravergine d’oliva utilizzato. Un analogo episodio si era verificato mesi addietro in un nido.
Abbiamo così scoperto che nelle scuole, negli asili, nelle residenze assistite i tappi anti rabbocco venivano eliminati per velocizzare il flusso di olio utilizzato per condire. Nel tentativo di rimuovere il tappo può accadere che la biglia, posizionata all’interno del sistema anti frode, cada all’interno della bottiglia. A questo punto la sfera diventa un pericolo anche perché essendo trasparente, diventa poco visibile quando si versa l’olio. Nel caso in cui il pasto venga servito a utenti delicati, come lattanti o disfagici, si incorre nel serio rischio di soffocamento.
Per questo motivo abbiamo inoltrato una comunicazione a tutti i dipendenti invitandoli a “non eliminare il tappo dosatore”. Spero che quanto segnalato possa essere d’aiuto e, soprattutto, possa essere strumento di riflessione sull’adeguatezza di questo sistema antifrode, anche se l’inconveniente si registra solo in seguito alla manomissione del tappo fatto in buona fede per velocizzare le operazioni di condimento. Forse lo scopo antifrode del sistema di chiusura delle bottiglie non giustifica il rischio che si può generare in seguito al tentativo (in buona o cattiva fede) di rimozione del tappo.
La manomissione del tappo antirabbocco può quindi avvenire anche in buonafede, semplicemente per agevolare l’uso del prodotto ma oltre a esporre il locale pubblico a una sanzione amministrativa da 1000 a 8000 euro, può essere un pericolo.
Occorre dunque essere consapevoli del rischio di trovare una sfera di plastica o di vetro nel piatto, con un rischio soffocamento per alcune categorie di persone.
T N
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