L’olio greco affonda le sue radici nel mito più antico. Era considerato un dono degli dei, il frutto sacro. Il primo olivo nato sulla rocca dell’Acropoli, per mano della dea Athena, ed il primo ramoscello piantato da Ercole ad Olimpia, sono i miti del passato che nutrono l’anima di questa terra.
Ancora oggi, l’ulivo e l’olio di oliva, sono simbolicamente associati agli dei e agli eroi della mitologia greca, è considerato non un frutto, ma una reliquia ed è profondamente radicato nella tradizione popolare divenendo parte integrante della cultura e dell’identità ellenica. A testimonianza di ciò, la presenza di alcuni musei dedicati all’olivo e all’olio. Il più importante è il “Museo dell’oliva e dell’olio d’oliva greco”, a Sparta (Peloponneso). Altri sono presenti a Kapsaliana Arkadi (Creta) e nell’isola di Andros, nelle Cicladi. Scopo di questi musei, promuovere la cultura dell’olivo, fornendo informazioni riguardanti la coltivazione di questa pianta in tutta la Grecia.
La Grecia è uno dei primi Paesi per produzione olearia, ed è stata la prima ad aver riconosciuto, considerato e trattato l’olio d’oliva i quanto “prodotto” culturale. La Repubblica ellenica è il terzo produttore di olio nel Mediterraneo e nell’Unione Europea, dopo Spagna e Italia. Le aree dove l’olivo è maggiormente radicato sono tre: Creta, Peloponneso e Grecia Centrale. File brillanti di freschi boschetti verde oliva, si estendono lungo i pendii delle montagne, delle colline e lungo le coste, e le perfette condizioni climatiche offrono un ecosistema adatto alla fioritura e alla maturazione dei frutti.
L’extra vergine ellenico è universalmente considerato tra i migliori al mondo, e la coltivazione di Koroneiki, – varietà d’oliva per eccellenza ellenica – ha di gran lunga oltrepassato i confini nazionali ed è presente anche in altri Paesi che ambiscono ad ottenerne la qualità sopraffina come quella ottenuta in suolo greco. Dal colore ricco di verde, ed un sapore fruttato delicato, l’aroma ed il profumo del prezioso nettare, è particolarmente intenso, ed essendo assai ricco di sostanze organolettiche e vitamine, ha un alto valore nutritivo. La varietà Koroneiki, viene coltivata nelle regioni semi-montane del Peloponneso occidentale. E’ un albero sempre fertile, resistente alla siccità, quindi autosufficiente come olivi selvatici, e viene impiegata esclusivamente per la produzione di olio di oliva di altissima qualità e bassa acidità.
La coltura si espande su un totale di 600mila ettari, ed oltre duemila le aziende operanti nel settore, per la maggiore a conduzione familiare (se consideriamo anche l’indotto, l’industria olearia coinvolge ben 450mila famiglie). Secondo le stime del Ministero degli Esteri di Atene, sono ben 120 milioni gli alberi di olivo in terra ellenica e quello dell’Economia, ha menzionato l’olio di oliva al primo posto come emblema dei prodotti tipici di alta qualità, con il più alto consumo pro capite: oltre 16kg annui per persona, con Creta che raggiunge quota 30 chilogrammi per persona. L’ottimo stato di salute di cui godono i greci, da studi scientifici, dipende molto dal largo consumo di olio, elemento determinante per il benessere fisico, nonché pilastro della ben nota e salutare dieta mediterranea. L’olio ellenico, viene assorbito dal mercato italiano, per circa metà della produzione complessiva ed in prospettiva futura, potrebbe acquistare ulteriori quote di mercato. Nel nostro Bel Paese, oltre ad essere venduto come tale, viene mescolato con altri oli locali, per migliorarne la qualità.
M.M.
complimenti per l^articolo