Olio buono e olio cattivo. Come capire se l’olio è amico o nemico della salute? È un dilemma che divide esperti e nutrizionisti. Ma che può essere risolto grazie al contributo di diversi studi. Innanzitutto bisogna catalogare i diversi tipi di olio in base al frutto da cui viene estratto. Fatto questo si individua l’olio buono (che non nuoce alla salute) e quello cattivo (l’aggettivo lascia ben intuire il perché). Secondo studi universitari l’olio cattivo racchiude la sua cerchia principalmente intorno a pochi estratti. Tra questo troviamo l’olio di palma e quello di colza. Il primo è considerato dannoso e pericoloso in quanto è un acido palmitico, quindi un grasso saturo che non può essere idrogenato.
In diversi articoli dedicati allo studio del diabete si evidenzia il nesso tra lo sviluppo di questa malattia e l’impiego dell’olio di palma. Quest’olio incide sulle cellule betapancreatiche che producono l’insulina, danneggiandole.
Altro nemico per la salute è l’olio di colza, conosciuto come olio vegetale, premuto a caldo. Fa il suo ingresso nell’utilizzo industriale nel 1800. Inizialmente veniva usato come olio per le lampade. È composto principalmente da acido erucico, cioè un grasso che causa danni al fegato in particolare. La diffusione nel campo alimentare cominciò per il basso costo. I suoi effetti sono deleteri.
La lista degli oli buoni, per fortuna, è decisamente più lunga. Al primo posto, a fare da re, troviamo l’olio di oliva. Protegge da diverse malattie, innanzitutto da quelle cardiovascolari. Grazie alla presenza di omega 3, i grassi buoni, si conferma alleato prezioso della dieta Mediterranea.
Subito dopo ritroviamo l’olio di arachidi: ha caratteristiche molto simili all’olio di oliva, ma è molto più grasso. Contiene vitamina E, conosciuta per le sue proprietà antiossidanti. È molto indicato per le fritture avendo il punto di fumo a temperature molto elevate, oltre i 200 gradi. Per i condimenti, in alternativa all’olio di oliva, altro olio ricco di omega 3 considerato “buono”, è quello di semi di lino. Sempre per i condimenti troviamo l’olio di canapa, con proprietà antinfiammatorie e l’olio di riso che presenta proprietà capaci di ridurre colesterolo e trigliceridi. Tra gli oli dedicati principalmente alle fritture, infine, sono consigliati quello di girasole e quello di mais.
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